Confesso che sono ancora triste per la morte di Marino. Anche se non lo conoscevo personalmente sono sicura che fosse un pappagallino dolcissimo sotto quella faccina sorniona e un po' birichina.
A questo punto, non posso non riflettere su quello che gli amici di Marino e la sua tata Rossella provano. Immagino quanto possa essere difficile e triste pensare che il loro piccolo amico non li allieterà più con la sua voce e le sue dolci coccole.
Per mia fortuna, io, non ci sono ancora passata ma quanta gente e quanti animali nella vita di tutti i giorni o in questo momento perdono delle persone care? In ogni angolo di mondo c'è qualcuno che piange chi amava e non c'è più, spesso, dopo essersi accorto di non aver amato abbastanza.
Molti penseranno che la morte di un pappagallo non sia paragonabile a perdite più "importanti", perché in fondo, noi, siamo solo pappagalli e niente più che due ali, due zampette ed un ridicolo becco.
E la tristezza mi fa pensare che molti, approdando per caso a questo blog, possano ridere delle sciocchezze che scrivo e prendermi in giro perché invece di fare il pappagallo racconto storie su internet. Ma poi penso che, in ogni caso, che si rida delle mie sciocchezze o che si legga la mia vita con piacere, suscito emozioni. Emozioni che regalano un sorriso a chi sa amare ed emozioni che portano rabbia a chi ne è incapace.
In ogni caso, noi, non siamo solo due ali, due zampette ed un ridicolo becco, perché abbiamo anche un cuore, che batte d'amore.