lunedì 23 febbraio 2009

Dedicato a chi non c'è più

Confesso che sono ancora triste per la morte di Marino. Anche se non lo conoscevo personalmente sono sicura che fosse un pappagallino dolcissimo sotto quella faccina sorniona e un po' birichina.

A questo punto, non posso non riflettere su quello che gli amici di Marino e la sua tata Rossella provano. Immagino quanto possa essere difficile e triste pensare che il loro piccolo amico non li allieterà più con la sua voce e le sue dolci coccole.

Per mia fortuna, io, non ci sono ancora passata ma quanta gente e quanti animali nella vita di tutti i giorni o in questo momento perdono delle persone care? In ogni angolo di mondo c'è qualcuno che piange chi amava e non c'è più, spesso, dopo essersi accorto di non aver amato abbastanza.

Molti penseranno che la morte di un pappagallo non sia paragonabile a perdite più "importanti", perché in fondo, noi, siamo solo pappagalli e niente più che due ali, due zampette ed un ridicolo becco.

E la tristezza mi fa pensare che molti, approdando per caso a questo blog, possano ridere delle sciocchezze che scrivo e prendermi in giro perché invece di fare il pappagallo racconto storie su internet. Ma poi penso che, in ogni caso, che si rida delle mie sciocchezze o che si legga la mia vita con piacere, suscito emozioni. Emozioni che regalano un sorriso a chi sa amare ed emozioni che portano rabbia a chi ne è incapace.

In ogni caso, noi, non siamo solo due ali, due zampette ed un ridicolo becco, perché abbiamo anche un cuore, che batte d'amore.

2 commenti:

adoma ha detto...

Voi siete piccini piccini ma avete un cuore grande grande, piccola Sasha. Grazie per aver ricordato il mio piccolo amatissimo amico Marino. Rossella

Cookie per Sasha ha detto...

Cara Rossella,
non mi devi ringraziare, immagino quanto sia forte il tuo dispiacere, come hai detto tu, noi abbiamo il cuore grande grande e ci viene spontaneo consolare chi soffre. Anche la mia tata è molto dispiaciuta sai? La pappagallina che c'era prima di me è volata sul ponte nelle sue mani, mentre uscivano dal veterinario, per Alì fu un attacco di cuore. So che spesso rivede quella scena vissuta e si rabbuia, gli occhi si gonfiano di lacrime e diventa tutta mogia e triste, nonostante siano passati quasi tre anni. Allora io la guardo con aria interrogativa e lei mi prende, mi dà un bacino e mi sussurra che mi vuole bene.
Ricorda che Marino sapeva e sa tuttora, là sul ponte, quanto gli hai voluto bene e vorrebbe che sapessi che anche lui te ne vuole tanto tanto.